Alcuni riferimenti a
J. Bronowski e M. Ferrari su
"Scienza e maturità umana"
(Gabriele Lucchini: 2015-08-24)
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In relazione al tema "Scienza e maturità umana"
riporto alcuni spunti relativi ai due testi
dei titoli dei quali il tema è commistione:
-- Scienza e valori umani di Jacob Bronowski,
Edizioni di Comunità, 1962: traduzione di Amerigo Guadagnin
(96 pagine, senza le illustrazioni della edizione originale e con errori di stampa)
di Science and human values (© Julian Messner, 1956);
l'edizione originale è consultabile in internet.
J. Bronowski è uno dei 36 "Scienziati credenti
dell'epoca moderna e contemporanea" considerati in www.disf.
(v. >>> l-jbro.htm);
-- "Matematica moderna e maturità umana" di Mario Ferrari,
Periodico di Matematiche, 1974, n. 6, pp. 8-20;
un curricolo di M. Ferrari è reperibile in internet.
L'argomento è ripreso dall'autore in vari articoli pubblicati ne
L'insegnamento della matematica e delle scienze integrate;
l'indice della rivista (con possibilità di ricerca per autori)
è in www.centromorin.
(v. >>> l-ferrm0.htm
e >>> glwa3.pdf);
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Nel suo libro, che è ben presentato in www.disf
e che contiene tre capitoli, rielaborazioni di lezioni del 1953
al prestigioso Massachusetts Institute of Technology
("La mente creativa", "L'abitudine della verità", "Il senso della dignità umana"),
J. Bronowski sostiene, in particolare,
che "la scienza è una attività creativa della mente umana come lo è qualsiasi altra,
ad esempio la poesia e la pittura"
e considera "valori cui fare riferimento"
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Nel suo articolo,
che ritengo, anche, un significativo invito a riflessioni antropologiche,
M. Ferrari considerate cinque "caratteristiche dell'uomo maturo"
in relazione alla sua, e mia, idea di valori formativi
nell'ambito della Matematica:
la prima è che "un uomo maturo è un uomo fantastico, un uomo creativo;
un uomo che non spegne dentro di sé le capacità intuitive,
che non si lascia incapsulare in schemi fissi, anche se classici e venerandi;
un uomo che sa tentare esperienze nuove, che sa creare, che sa inventare. [...];
le altre sono che
«uomo maturo vuol dire critico»,
«un uomo maturo è un uomo che sa ragionare logicamente»,
«un uomo maturo è […] un uomo libero»,
«un uomo maturo è un uomo sociale».
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Ci sono due aspetti che mi sembra importante e significativo indicare.
Il primo è che le riflessioni dei due autori sono non esaustive,
ma orientative su strade da percorrere e arricchire
con conoscenze e sensibilità personali,
che possono portare a segnalazioni e richieste di approfondimenti.
Il secondo è la diversità dei soggetti sui quali mi pare
che i due autori siano interessati a riflettere in relazione alla scienza:
J. Bronowski in particolare sugli scienziati, sugli artisti, su altri del loro rango;
M. Ferrari soprattutto su coloro che,
indipendentemente dalla qualità e dal livello delle loro doti,
si impegnano, o sono guidati non soltanto nella scuola, a essere uomini maturi.
Ma questi due tipi di soggetti non esauriscono
le possibilità e gli aspetti da considerare rispetto alla scienza.
Così tra gli scienziati ci sono stati, e ci sono,
quelli interessati non soltanto a trovare risultati,
ma anche a meditare su oggetti e metodi della scienza
in generale e in settori particolari,
sul suo ruolo nel sapere e nella vita dell'uomo
e, anche, a fornire elementi di riflessione a colleghi e ad altri.
E purtroppo ci sono, anche tra quelle in un qualche modo "impegnate",
persone che ostentano disinteresse per la scienza,
probabilmente per non essere mai state adeguatamente orientate
a considerarne il ruolo.