3.4.7.B - T - "Decalogo per l'insegnante di matematica" di P. Puig ADAM da "Matematica" di LUIGI CAMPEDELLI, II ed., Brescia, La Scuola, 1967 (pag. 88-89) Non e` facile ne' sempre opportuno dar consigli ("Oh! suggerire a lei che sa di latino!"), e meno che mai e` gradito riceverli. Ma questi - che l'amore "ditta dentro" - ascoltiamoli con animo e mente vigili, e facendo un tacito esame di coscienza. Ci vengono da un Maestro, un matematico spagnolo, noto studioso di problemi riguardanti la didattica (1). I. - Non seguire rigidamente un unico criterio didattico. Osservare di continuo gli allievi, ed uniformarsi alle loro esigenze. II. - Non dimenticare che l'origine delle matematiche deve essere ricercata nella realta` concreta; ed aver sempre presenti le grandi linee della loro evoluzione storica. III. - Non distruggere la loro unita` e i loro rapporti con il mondo fisico e sociale. IV. - Graduare accuratamente il successivo procedere verso la pura astrazione. V. - Insegnare guidando l'attivita` creatrice dell'allievo e il suo spirito di scoperta. VI. - Far nascere quell'attivita` suscitando un interesse diretto e funzionale per l'oggetto che e` argomento di indagine. VII. - Stimolare, per quanto possibile, la facolta` di autocorrezione dell'allievo. VIII. - Aspettare che l'allievo abbia raggiunto un'adeguata sicurezza nella risoluzione dei problemi prima di indicargli l'uso dei procedimenti formali meccanici. IX. - Sorvegliare che l'allievo si esprima in modo da tradurre fedelmente il suo pensiero. X. - Cercare di procurare ad ogni allievo qualche successo, per evitare che si scoraggi. __________ (1) Cfr. P. Puig Adam, Decalogo de la didactica matematica media (in "Gaceta matematica", 1a serie, To. VII, Nums. 5 y 6). Di P. Puig Adam si veda anche il volume, apparso postumo, La matematica y su ensenanza actual (Pubblicaciones de la revista "Ensenanza media", Madrid 1960); e Didattica euristica della matematica, a cura di C. Dolfi e M.B. Gonella (Roma, ed. U.C.I.I.M., 1961). NB - Sono omessi accenti e tilde.