5) Padre Santo, sono Giovanni, ho 17 anni,
studio al Liceo
Scientifico Tecnologico «Giovanni Giorgi» di Roma
e appartengo alla
Parrocchia di Santa Maria Madre della Misericordia.
Le chiedo di aiutarci a comprendere meglio
come la rivelazione biblica e le teorie scientifiche
possono convergere
nella ricerca della
verità.
Spesso si è indotti a credere che scienza e fede siano tra loro
nemiche;
che scienza e tecnica siano la stessa cosa;
che la logica
matematica abbia scoperto tutto;
che il mondo è frutto del caso,
e che se
la matematica non ha scoperto il teorema-Dio
è perché Dio, semplicemente,
non esiste.
Insomma, soprattutto quando studiamo,
non è sempre facile
ricondurre tutto ad un progetto Divino,
insito nella natura e nella storia
dell'Uomo.
Così, a volte, la fede vacilla o si riduce a semplice atto
sentimentale.
Anch'io Santo Padre, come tutti i giovani, ho fame di
Verità:
ma come posso fare per armonizzare Scienza e Fede?
Il grande Galileo ha detto che Dio ha scritto il libro della natura
nella forma del linguaggio matematico.
Lui era convinto che Dio ci ha
donato due libri:
quello della Sacra Scrittura e quello della natura.
E il
linguaggio della natura – questa era la sua convinzione – è la matematica,
quindi essa è un linguaggio di Dio, del Creatore.
Riflettiamo ora su cos’è
la matematica:
di per sé è un sistema astratto, un’invenzione dello
spirito umano,
che come tale nella sua purezza non esiste.
È sempre
realizzato approssimativamente,
ma - come tale - è un sistema
intellettuale,
è una grande, geniale invenzione dello spirito umano.
La
cosa sorprendente è che questa invenzione della nostra mente umana
è
veramente la chiave per comprendere la natura,
che la natura è realmente
strutturata in modo matematico
e che la nostra
matematica, inventata
dal nostro spirito,
è realmente lo strumento per poter lavorare con
la natura,
per metterla al nostro servizio,
per strumentalizzarla
attraverso la tecnica.
Mi sembra una cosa quasi incredibile
che una invenzione dell’intelletto
umano e la struttura dell’universo coincidano:
la matematica inventata da
noi ci dà realmente accesso alla natura dell’universo
e lo rende
utilizzabile per noi.
Quindi la struttura intellettuale del soggetto umano
e la struttura oggettiva della realtà coincidono:
la ragione
soggettiva e la ragione oggettivata nella natura sono identiche.
Penso che
questa coincidenza tra quanto noi abbiamo pensato
e il come si realizza e
si comporta la natura,
siano un enigma ed una sfida grandi,
perché vediamo
che, alla fine, è “una” ragione che le collega ambedue:
la nostra ragione non potrebbe scoprire quest’altra,
se non vi fosse un’identica ragione a
monte di ambedue.
In questo senso mi sembra proprio che la matematica
- nella quale come
tale Dio non può apparire -
ci mostri la struttura intelligente
dell’universo.
Adesso ci sono anche teorie del caos, ma sono limitate,
perché se il caos avesse il sopravvento, tutta la tecnica diventerebbe
impossibile.
Solo perché la nostra matematica è affidabile, la tecnica è
affidabile.
La nostra scienza,
che rende finalmente possibile lavorare con
le energie della natura,
suppone la struttura affidabile, intelligente
della materia.
E così vediamo che c’è una razionalità soggettiva
e una
razionalità oggettivata nella materia, che coincidono.
Naturalmente adesso
nessuno può provare
- come si prova nell’esperimento, nelle leggi tecniche -
che ambedue siano realmente originate in un’unica intelligenza,
ma mi
sembra che questa unità dell’intelligenza,
dietro le due intelligenze,
appaia realmente nel nostro mondo.
E quanto più noi possiamo
strumentalizzare il mondo con la nostra intelligenza,
tanto più appare il
disegno della Creazione.
Alla fine, per arrivare alla questione definitiva, direi:
Dio o c’è o
non c’è.
Ci sono solo due opzioni.
O si riconosce la priorità della
ragione,
della Ragione creatrice che sta all’inizio di tutto ed è il
principio di tutto
- la priorità della ragione è anche priorità della
libertà –
o si sostiene la priorità dell’irrazionale,
per cui tutto quanto
funziona sulla nostra terra e nella nostra vita
sarebbe solo occasionale,
marginale, un prodotto irrazionale -
la ragione sarebbe un prodotto della
irrazionalità.
Non si può ultimamente “provare” l’uno o l’altro progetto,
ma la grande opzione del Cristianesimo
è l’opzione per la razionalità e
per la priorità della ragione.
Questa mi sembra un’ottima opzione,
che ci
dimostra come dietro a tutto ci sia una grande Intelligenza,
alla quale
possiamo affidarci.
Ma il vero problema contro la fede oggi mi sembra essere il male nel
mondo:
ci si chiede come esso sia compatibile con questa razionalità del
Creatore.
E qui abbiamo bisogno realmente del Dio che si è fatto carne
e
che ci mostra come Egli non sia solo una ragione matematica,
ma che questa
ragione originaria è anche Amore.
Se guardiamo alle grandi opzioni,
l’opzione cristiana è anche oggi quella più razionale e quella più umana.
Per questo possiamo elaborare con fiducia una filosofia,
una visione del
mondo
che sia basata su questa priorità della ragione,
su questa fiducia
che la Ragione creatrice è amore,
e che questo amore è Dio.