l-mk3.txt da l-mk0.htm da LA MATEMATICA NELLA CULTURA OCCIDENTALE di Morris Kline pag. 13 (Gabriele Lucchini, correzioni 2007-11-27) Quando applicai per la prima volta la mente alla matematica, lessi la parte di cio` che ci viene offerto comunemente dagli autori matematici, e dedicai un'attenzione particolare all'aritmetica e alla geometria perche' si diceva che fossero le discipline piu semplici e aprissero per cosi` dire la via a tutto il resto. In nessuna delle due mi imbattei pero` in autori che mi soddisfacessero completamente. Di fatto nelle loro opere imparavo molte proposizioni sui numeri che mi venivano poi confermate dal calcolo. Quanto alle figure, in un certo senso esibivano ai miei occhi un gran numero di verita` e traevano conclusioni da certi ragionamenti. Mi sembrava pero` che non rendessero sufficientemente chiaro alla mente stessa perche' queste cose siano cosi` e in che modo essi le avessero scoperte. Di conseguenza non mi sorprendeva che molte persone, anche intelligenti e dotte, dopo aver gettato uno sguardo su queste scienze, le avessero o abbandonate come vane e infantili o, considerandole molto difficili e complesse, si scoraggiassero fin dall'inizio del loro studio ... Ma quando, successivamente, riflettei su come potesse essere che i piu` antichi cultori della filosofia nelle epoche passate si rifiutassero di ammettere allo studio della sapienza chi non fosse versato nelle matetematiche .., fui confermato nel mio sospetto che essi avessero conoscenza di una specie di matematica assai diversa da quella che ha corso nel nostro tempo. Rene' Descartes