l-sufi2.htm
[con Google, "sufi cammelli": Una storia Sufi; reimpaginato]
cfr. l-gipe7.htm
(Gabriele Lucchini, 2007-11-22)
04/04/2007 12:20
Una storia Sufi
di Franco Romanò
cultura e civiltà - Dividere i cammelli.
C'era una volta un Sufi
che voleva essere certo del fatto che i discepoli,
alla sua morte,
avrebbero trovato il maestro della Via adatto a loro.
Perciò,
in seguito all'obbligatorio lascito testamentario
disposto dalla legge,
affidò ai suoi discepoli diciassette cammelli,
con questa prescrizione:
“Dividerete i cammelli tra voi tre nelle seguenti proporzioni:
il più anziano ne avrà la metà,
quello di mezz’età un terzo,
e il più giovane un nono.”
Appena morì e si lesse il testamento,
i discepoli all’inizio si stupirono
di questa inefficiente disposizione relativa ai beni del Maestro.
Qualcuno disse;
“Godiamo dei cammelli in comunità”;
altri cercarono consiglio e poi dissero:
“Ci è stato detto di fare la divisione più equa possibile”;
ad altri fu detto da un giudice di vendere i cammelli
e di dividere il denaro;
e altri ancora pensavano che il testamento fosse nullo e vano
per il fatto che quanto prevedeva non poteva essere eseguito.
Allora arrivarono a pensare
che doveva esserci qualche saggezza
nascosta nel lascito del Maestro,
cosicché cercarono qualcuno
che potesse risolvere problemi insolubili.
Tutti quelli che misero alla prova fallirono,
finché arrivarono alla porta del genero del Profeta, Harzat Alì.
Egli disse: “Questa è la vostra soluzione.
Aggiungerò al numero un cammello.
Dei diciotto cammelli ne darete metà,
e cioè nove cammelli, al più anziano.
Il secondo avrà un terzo del totale,
e cioè sei cammelli.
L'ultimo discepolo ne avrà un nono,
e cioè due cammelli.
In tutto fa diciassette.
L'ultimo - il mio - avanza affinché mi venga riconsegnato”.
Ecco come i discepoli trovarono il maestro adatto a loro.